Gelosia come riconoscerla e gestirla

Nei bambini tipica allarrivo di un fratellino che sottrae le attenzioni, fino a quel momento esclusive, dei genitori.Nei giovani la carica potenziale degli ormoni fa allarmare in maniera pi intensa rispetto a quanto avvertito in et matura.Negli adulti la gelosia si manifesta in tutte le sue sfumature da gioco per ravvivare la coppia in crisi a sottofondo costante ma controllabile, a ossessione e delirio.Cos la gelosiaLa gelosia un dubbio costante, tormento, lossessione che il partner dirotti il suo amore su qualcun altro e che la sua fedelt nei nostri confronti non ci venga pi garantita.Alla base della gelosia c, infatti, un sentimento di possesso tu sei solo mio e solo io posso godere del tuo amore, della tua compagnia e delle tue attenzioni.Se proviamo a localizzarla nel corpo, la gelosia sembra nascere dalla pancia, dove trovano terreno istinti e passioni, da l arriva ad invadere il cervello, dove moltiplica dubbi e delle elucubrazioni, ma solo quando arriva al cuore che essa si pu trasformare in una risorsa.Perch si prova gelosiaDa un punto di vista evolutivo i gelosi sono stati vincenti listinto a difendere il territorio e la prole ha, infatti, tenuto alla larga i rivali e contribuito alla perpetuazione dei propri geni. La gelosia ha dentro unenergia primaria e primordiale, dedicata alla vita.Sperimentiamo le prime forme di gelosia quando siamo ancora nella culla, allinterno della dinamica tra genitori e figlio. Lattaccamento del neonato alla madre intenso e non tollera alcuna intrusione in esso. Il neonato sperimenta la sua identit nel rapporto con la mamma che, con le sue parole, i gesti, le carezze, lo fa sentire vivo. Pian piano il bambino matura la consapevolezza di esistere anche senza di lei bench il rapporto di dipendenza fisica e psicologica rimanga forte ed egli ne sia geloso, cerca di conquistare i primi spazi di autonomia in un continuo procedere, affermando la propria identit, e ritrovarsi, correndo a ricaricarsi tra le braccia della mamma. lequilibrio tra questi due poli, anche nella vita adulta, che ci permette di vivere le relazioni traendone piacere, con la differenza che da adulti la fonte maggiore di sicurezza deve stare in noi, non negli altri. Sottrarre troppe energie a se stessi per impegnarle sullaltro, fa nascere inconsapevoli sentimenti di rabbia e di rancore verso laltro. In questo modo, inoltre, si abbassa la considerazione di s e si crea una relazione di dipendenza dallaltro per paura di non esserne allaltezza e di venire abbandonati questo il terreno pi fertile per la gelosia.La gelosia in amoreLa funzione dellamore maturo, sano, quella di dare felicit non dipendenza. Eppure una persona insicura pu cercare nellamore una funzione supplementare, quella di essere rassicurata nel proprio valore.La gelosia pu essere il sale dei nostri rapporti, se usata con il garbo e lastuzia della seduzione se dedicata a legare lamato con i fili invisibili di una provocazione giocosa e non con le catene dei ricatti affettivi, delle accuse e dei sospetti. Per farlo dobbiamo essere forti, sicuri di noi stessi, saperci amare e credere nella possibilit di essere amati.Il geloso patologico non interessato allaltro in quanto tale, ma al rapporto che laltro ha con lui, rapporto che serve a dargli valore, rassicurandolo dai dubbi, dalle paure e dalle angosce.Chi non ha sicurezze ha bisogno di controllare, ed la prima contromisura messa in atto da una persona gelosa. Si instaura cos un circolo vizioso pi il partner si sente controllato, pi cerca di istituire una distanza di sicurezza che gli restituisca la sua legittima libert , pi il geloso sente aumentare il sospetto e infittisce i controlli con lambizioso obiettivo di controllare non solo il corpo del compagno ma anche la sua mente. La conseguenza una forte tensione nella coppia e, in alcuni casi, che il partner che non aveva alcuna intenzione di allontanarsi, comincia a farlo davvero.Le persone che nellinfanzia hanno vissuto momenti di abbandono da parte dei genitori, o delle persone che dovevano prendersene cura, pi facile che da adulti vivano rapporti sentimentali improntati alla gelosia. Non necessario che ci sia stato un abbandono reale, bambini molto sensibili possono non sentirsi sufficientemente rassicurati sulla presenza dei genitori. Una volta adulti un possibile tradimento andr a risvegliare sofferenze incontrollabili.Come distinguere la gelosia sana da quella patologica Il confine sta nel dolore e nel modo in cui essa modifica i nostri comportamenti pi la gelosia consapevole, circoscritta e controllabile, pi normale quando, invece, lansia, i dubbi e il dolore diventano cos intensi da spingerci ad azioni che distruggono il rispetto di noi stessi e dellaltro, quando le rassicurazioni, le conferme, la mancanza di prove reali non sono sufficienti a rasserenarci, quando non la avvertiamo in maniera episodica e transitoria, ma come costante, vuol dire che la gelosia sta diventando patologica, cio ci fa solo male. Quello che non dobbiamo perdere il contatto con la realt la gelosia malata vive di fantasmi e di fantasie, diventa delirante e ha impulsi distruttivi.Il delirio di gelosia associato a disturbi affettivi, disturbi di personalit, difficolt a controllare i propri impulsi distruttivi e spesso alle dipendenze. La ricerca di prove e indizi diventa ossessiva, e frequentemente vengono utilizzati dettagli insignificanti un capello, un profumo, delle macchie ecc per costruire prove di colpevolezza. Essa pu diventare pericolosa, pu scatenarsi non solo contro il partner, ritenuto traditore seriale, ma contro i suoi familiari e riversarsi anche sul soggetto stesso.Come calmare la gelosia1. Non negarla. Guarda la tua gelosia, analizzala, se la neghi si acuisce.2. Datti valore Chi si ama difficilmente cade vittima della gelosi.3. Stacca limmagine del partner dal contesto in cui si trova. Se per esempio sta facendo una telefonata che giudichi sospetta, prova a guardare solo i particolari del corpo, del viso o il modo in cui si muove. Questo tipo di osservazione focalizzata aiuta a diventare pi obiettivi.4. Conosci e dai voce alle tue paure La comunicazione la chiave attraverso cui rendere le relazioni pi serene. Se senti che il tuo partner si sta allontanando, dai voce alla paura di perderlo dalla tua vita comunica il tuo timore e le emozioni che i comportamenti dellaltro ti fanno provare senza aggredirlo o accusarlo di tradimenti. Ci richiede la capacit di mettere a fuoco i bisogni sottesi alle proprie paranoie, e in questo pu tornare utile il confronto con un professionista.Psicologa Psicoterapeuta a Vicenza, la Dott.ssa Cristiana Brunetti riceve su appuntamento per percorsi di psicoterapia o consulenze singole. Pratica clinica per consulenze, colloqui psicologici e di psicoterapia rivolti ad adulti, bambini, adolescenti e coppie. Disturbi dellumore, Disturbi dansia, Sostegno alla genitorialit, Difficolt scolastiche, Disturbi dellalimentazione, Difficolt relazionali, Problematiche legate allautostima e allautoaffermazione, Elaborazione di lutti e traumi, Terapia di coppia.

Gelosia: come riconoscerla e gestirla
Gelosia: come riconoscerla e gestirla
624-417
maggio
19
Gelosia: come riconoscerla e gestirla
A CURA DI CRISTIANA BRUNETTI IN  ARTICOLI 

Nei bambini è tipica all’arrivo di un fratellino che sottrae le attenzioni, fino a quel momento esclusive, dei genitori.

Nei giovani la carica potenziale degli ormoni fa allarmare in maniera più intensa rispetto a quanto avvertito in età matura.

Negli adulti la gelosia si manifesta in tutte le sue sfumature: da gioco per ravvivare la coppia in crisi a sottofondo costante ma controllabile, a ossessione e delirio.



Cos'è la gelosia?

La gelosia è un
dubbio costante, è tormento, è l’ossessione che il partner dirotti il suo amore su qualcun altro e che la sua fedeltà nei nostri confronti non ci venga più “garantita”. 

Alla base della gelosia c’è, infatti, un sentimento di possesso: “tu sei solo mio e solo io posso godere del tuo amore, della tua compagnia e delle tue attenzioni”. 


Se proviamo a localizzarla nel corpo, la gelosia sembra nascere dalla pancia, dove trovano terreno istinti e passioni, da lì arriva ad invadere il cervello, dove moltiplica dubbi e delle elucubrazioni, ma è solo quando arriva al cuore che essa si può trasformare in una risorsa.


Perchè si prova gelosia? 

Da un punto di vista evolutivo i gelosi sono stati vincenti; l’istinto a difendere il territorio e la prole ha, infatti, tenuto alla larga i rivali e contribuito alla perpetuazione dei propri geni. La gelosia ha dentro un’energia primaria e primordiale, dedicata alla vita.

 


Sperimentiamo le prime forme di gelosia quando siamo ancora nella culla, all’interno della dinamica tra genitori e figlio. L’attaccamento del neonato alla madre è intenso e non tollera alcuna intrusione in esso. Il neonato sperimenta la sua identità nel rapporto con la mamma che, con le sue parole, i gesti, le carezze, lo fa sentire vivo. Pian piano il bambino matura la consapevolezza di esistere anche senza di lei; benché il rapporto di dipendenza fisica e psicologica rimanga forte ed egli ne sia geloso, cerca di conquistare i primi spazi di autonomia in un continuo procedere, affermando la propria identità, e ritrovarsi, correndo a ricaricarsi tra le braccia della mamma. é l’equilibrio tra questi due poli, anche nella vita adulta, che ci permette di vivere le relazioni traendone piacere, con la differenza che da adulti la fonte maggiore di sicurezza deve stare in noi, non negli altri. Sottrarre troppe energie a se stessi per impegnarle sull’altro, fa nascere inconsapevoli sentimenti di rabbia e di rancore verso l’altro. In questo modo, inoltre, si abbassa la considerazione di sé e si crea una relazione di dipendenza dall’altro per paura di non esserne all’altezza e di venire abbandonati: questo è il terreno più fertile per la gelosia



La gelosia in amore:
La funzione dell’amore maturo, sano, è quella di dare felicità non dipendenza. Eppure una persona insicura può cercare nell’amore una funzione supplementare, quella di essere rassicurata nel proprio valore.

La gelosia può essere il sale dei nostri rapporti, se usata con il garbo e l’astuzia della seduzione; se dedicata a legare l’amato con i fili invisibili di una provocazione giocosa e non con le catene dei ricatti affettivi, delle accuse e dei sospetti. Per farlo dobbiamo essere forti, sicuri di noi stessi, saperci amare e credere nella possibilità di essere amati. 

Il geloso patologico non è interessato all’altro in quanto tale, ma al rapporto che l’altro ha con lui, rapporto che serve a dargli valore, rassicurandolo dai dubbi, dalle paure e dalle angosce. 


Chi non ha sicurezze ha bisogno di controllare, ed è la prima contromisura messa in atto da una persona gelosa. Si instaura così un circolo vizioso: più il partner si sente controllato, più cerca di istituire una “distanza di sicurezza” che gli restituisca la sua legittima libertà , più il geloso sente aumentare il sospetto e infittisce i controlli con l’ambizioso obiettivo di controllare non solo il corpo del compagno ma anche la sua mente. La conseguenza è una forte tensione nella coppia e, in alcuni casi, che il partner che non aveva alcuna intenzione di allontanarsi, comincia a farlo davvero. 


Le persone che nell’infanzia hanno vissuto momenti di abbandono da parte dei genitori, o delle persone che dovevano prendersene cura, è più facile che da adulti vivano rapporti sentimentali improntati alla gelosia. Non è necessario che ci sia stato un abbandono reale, bambini molto sensibili possono non sentirsi sufficientemente rassicurati sulla presenza dei genitori. Una volta adulti un possibile tradimento andrà a risvegliare sofferenze incontrollabili.



Come distinguere la gelosia sana da quella patologica?
Il confine sta nel dolore e nel modo in cui essa modifica i nostri comportamenti: più la gelosia è consapevole, circoscritta e controllabile, più è normale; quando, invece, l’ansia, i dubbi e il dolore diventano così intensi da spingerci ad azioni che distruggono il rispetto di noi stessi e dell’altro, quando le rassicurazioni, le conferme, la mancanza di prove reali non sono sufficienti a rasserenarci, quando non la avvertiamo in maniera episodica e transitoria, ma come costante, vuol dire che la gelosia sta diventando patologica, cioè ci fa solo male. Quello che non dobbiamo perdere è il contatto con la realtà: la gelosia “malata” vive di fantasmi e di fantasie, diventa delirante e ha impulsi distruttivi.


Il delirio di gelosia è associato a disturbi affettivi, disturbi di personalità, difficoltà a controllare i propri impulsi distruttivi e spesso alle dipendenze. La ricerca di prove e indizi diventa ossessiva, e frequentemente vengono utilizzati dettagli insignificanti (un capello, un profumo, delle macchie ecc…) per costruire prove di colpevolezza. Essa può diventare pericolosa, può scatenarsi non solo contro il partner, ritenuto traditore seriale, ma contro i suoi familiari e riversarsi anche sul soggetto stesso. 

 



Come "calmare" la gelosia:

1. Non negarla. Guarda la tua gelosia, analizzala, se la neghi si acuisce.

2. Datti valore! Chi si ama difficilmente cade vittima della gelosi.

3. Stacca l’immagine del partner dal contesto in cui si trova. Se per esempio sta facendo una telefonata che giudichi sospetta, prova a guardare solo i particolari del corpo, del viso o il modo in cui si muove. Questo tipo di osservazione focalizzata aiuta a diventare più obiettivi.

4. Conosci e dai voce alle tue paure! La comunicazione è la chiave attraverso cui rendere le relazioni più serene. Se senti che il tuo partner si sta allontanando, dai voce alla paura di perderlo dalla tua vita: comunica il tuo timore e le emozioni che i comportamenti dell'altro ti fanno provare senza aggredirlo o accusarlo di tradimenti. Ciò richiede la capacità di mettere a fuoco i bisogni sottesi alle proprie paranoie, e in questo può tornare utile il confronto con un professionista.

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    Dopo aver conseguito la laurea triennale in “Scienze e tecniche psicologiche” presso l’università degli studi di Napoli Federico II, mi sono trasferita a Padova dove, nel 2016, ho ottenuto la laurea magistrale in “Psicologia clinico dinamica” presso l’università degli studi di Padova. In seguito all’abilitazione alla professione di psicologo e all’iscrizione all’albo professionale (sez. A), ho proseguito i miei studi iscrivendomi ad una scuola di specializzazione in psicoterapia dinamica integrata (il CPD di padova) e, nel febbraio 2022, ho ottenuto il titolo finale di "Psicoterapeuta".
    Oltre ad aver lavorato per diversi anni nel settore educativo, dal 2016 al 2017 ho prestato servizio come tirocinante psicologa presso l’equipe adozioni di Padova, sita all’interno dell’ULSS 6 Euganea, e dal 2018 al 2021 ho lavorato come specializzanda in psicoterapia presso il “Centro di salute mentale” e presso il servizio di "Psicologia ospedaliera", entrambi appartenenti all'ULSS 8 Berica.
    Nel 2019 ho deciso di avviare la mia attività privata di psicologa e psicoterapeuta; attualmente ricevo adulti, minori e coppie a Vicenza (VI),
    Nel 2021 ho iniziato a lavorare con "Uno bravo", servizio di psicologia online, per cui erogo sedute a distanza.
    Dal 2022, inoltre, collaboro con "Reach aut", società per la quale svolgo sedute di psicoterapia in lingua inglese, rivolte a militari americani e alle loro famiglie.
     
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    Analisi Transazionale,
    Lavoro secondo l’approccio dell’Analisi Transazionale (A.T.), teoria psicologica e approccio di psicoterapia che, pur essendo figlia della Psicoanalisi, ha come punto di forza l’utilizzo di concetti concreti, tangibili, e facilmente comprensibili.
    Modello degli stati dell’Io
    Secondo questo modello tutti i modi in cui gli individui si comportano, pensano, e sentono, possono essere ricondotti a tre stati dell’Io, chiamati “Genitore”, “Adulto” e “Bambino”.
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